Recensione
VW Golf GTI Clubsport
Poche lettere nell’industria automobilistica sono diventate leggendarie come la sigla “GTI”. A seguito del 40
e
anniversario della GOLF GTI, VW presenta la Golf GTI Clubsport. È diventata la GTI più potente di sempre e potrebbe diventare una vettura ambita anche dai collezionisti.
Motore
Come cuore pulsante, troviamo un motore a benzina TSI a quattro cilindri con una capacità di 1.984 cc nella Clubsport. Questo motore è tecnicamente basato su quello della Golf R. Nella Golf R la potenza viene inviata alle 4 ruote, mentre nella Clubsport GTI va alle ruote anteriori. E di potenza la GTI Clubsport ne ha in abbondanza. Il motore turbo produce 265 CV, ovvero 35 CV in più rispetto alla Golf GTI Performance “classica”. Tuttavia, grazie alla funzione boost, la potenza può essere temporaneamente aumentata fino a 290 CV, con una differenza di soli 10 CV rispetto alla Golf R. Ciò può essere fatto semplicemente premendo a fondo il pedale dell’acceleratore. Anche la coppia massima viene temporaneamente aumentata da 350 Nm a 380 Nm. La Clubsport passa da 0 a 100 km/h in 5,9 secondi e ha una velocità massima generosa di 250 km/h.
Clubsport
La GTI Clubsport presenta un paraurti anteriore completamente nuovo, nuove grembiulature laterali, un nuovo diffusore posteriore, un elegante spoiler sul tetto e cerchi in lega esclusivi. Come tutte le altre GTI, la GTI Clubsport ha un telaio sportivo ed è ribassata di 15 mm rispetto a una Golf media. Per quanto riguarda la trasmissione, è possibile scegliere tra una versione manuale a sei rapporti (a partire da 34.890 euro) o un automatico DSG a sei rapporti con doppia frizione (a partire da 36.600 euro). Tra l’altro, la versione DSG è anche dotata di launch control di serie, ideale per quando si porta la Clubsport in pista. Anche per questo tracciato è possibile scegliere opzionalmente i semi-slick, che consentono di guidare anche su strade pubbliche.
Interno
Nell’abitacolo, troviamo sedili sportivi ed ergonomici dotati di logo GTI e finiture in Alcantara e tessuto. Il volante sportivo è inoltre dotato di rivestimenti in Alcantara. Sul manubrio, inoltre, troviamo un segno distintivo rosso nella posizione a ore 12. Un tocco di classe.
Esperienza di guida
Quando si calpesta la coda della Clubsport, si sente un suono ruggente e sportivo. Questo è interrotto da forti “scoregge sportive” ogni volta che si alza la marcia. Il suono non è così presente come in una Golf R, ma è certamente una colonna sonora in grado di soddisfare gli appassionati. Pur essendo un’auto sportiva da portare in pista, è diventata anche un’auto sufficientemente confortevole per l’uso quotidiano. Anche all’interno, l’abitacolo è bello e completo e non una versione spogliata. Potete lasciare che il DSG faccia tutto da solo oppure potete prendere in mano la situazione con i paddle al volante. Personalmente, preferiamo lasciare che sia il DSG a fare il lavoro, così possiamo concentrarci maggiormente sullo sterzo.
Conclusione
La Golf GTI è e rimane una vera vincitrice come auto sportiva accessibile, sia nella versione “Performance” che in quella “Clubsport”. La Clubsport ha ancora qualcosa in più, non solo per la potenza extra, ma anche per l’estetica. Non siamo subito entusiasti degli interni a scacchi di una GTI classica, ma la Clubsport compensa questa mancanza.

Johan De Haes
Test driver